Unire l’utile al dilettevole. La funzione didattica dei Videogiochi in ambito storico è più che sottovalutata. Perlomeno in Italia. A livello accademico, sono quasi nulli gli studi che analizzano l’utilità del medium videoludico come strumento di apprendimento.
Sì, sono consapevole che un videogioco non potrà mai, almeno ad oggi, offrire una fedele riproduzione di luoghi e accadimenti storici. Del resto il videogioco storico non è una scansione del passato. E non deve esserlo. Il suo interesse a raccontare la Storia cerca un compromesso con la giocabilità e godibilità del prodotto stesso, così da non tediare l’utente finale: il videogiocatore. Ma l’immersività che offre un videogioco è di gran lunga superiore rispetto a dover sfogliare centinaia di pagine monocromatiche (e monotone).
Secondo la mia esperienza, scolastica e non, il metodo d’istruzione italiano necessita di un aggiornamento pesante. Non più rimandabile, non facoltativo. E a tutti i livelli, dalla scuola dell’infanzia fino agli ambienti accademici. Va sfruttata la possibilità offertaci dal XXI secolo di affiancare lo strumento videoludico allo studio ordinario dei libri, delle fonti scritte e orali. Soprattutto in un ramo cosi bistrattato e dimenticato qual è la conoscenza della Storia.
Questa sezione di Sailastoria, ‘Didattica & Videogiochi’, nasce proprio in supporto di questa missione. Troverete articoli e video che trattano della trasposizione storica in ambito videoludico. Assassin’s Creed, Kingdom Come: Deliverance, Call Of Duty, sono alcuni giochi esemplificativi di come si possa imparare divertendosi.
Ovviamente Sailastoria non è una rivista di critica videoludica, perciò mi astengo dal commentare la parte tecnica o il gameplay, se non lì dove offre o potrebbe offrire maggiori possibilità di interazione e, di conseguenza, apprendimento del nostro soggetto principale: la Storia.
P.S. Anche se odio dover ammettere che per i bug di KCD ci vuole tanta, ma tanta pazienza!
Buona lettura a tutti
da Sailastoria