JEAN-BAPTISTE DROUET (8 GENNAIO 1763 – 11 aprile 1824)
Jean-Baptiste Drouet è stato un rivoluzionario francese, nonché il protagonista degli eventi accaduti la sera del 21 giugno 1791 a Varennes.
FUGA
Due anni dopo la rivoluzione del 1789, il re francese Luigi XVI tentò di scappare insieme ai familiari da Parigi.
In serata, il convoglio che trasportava la famiglia reale si fermò presso l’ufficio postale di Sainte-Menehould, un paesino della Marna, per sostituire i cavalli esausti dopo il primo giorno di fuga.
Drouet, che era allora il mastro di posta del luogo, si accorse di queste due lussuose carrozze, credendo di riconoscere al loro interno la coppia reale.
Nonostante i molteplici dubbi, il postiere riprende i suoi uffici, mentre il convoglio riparte.
Dopo un’ora, un messo della Guardia Nazionale giunge a Saint-Menehould con l’incarico di avvisare le città di frontiera della tentata “evasione” da parte di re Luigi.
Drouet, memore di quanto visto poco prima, si fa assegnare dalla Municipalità il compito di inseguire i carri sospetti, che vengono raggiunti presso Varennes, dove vengono arrestati e rispediti a Parigi sotto la protezione dell’Assemblea costituente.
EROE
All’arrivo del convoglio reale a Parigi, la folla esclama: “Viva Drouet! Viva la Nazione! Viva la Guardia Nazionale!”.
La stessa Assemblea Costituente volle ringraziare con 30.000 franchi (poi rifiutati) Drouet per l’ apporto decisivo alla cattura della famiglia reale.
DOPO
Drouet fu eletto deputato alla Convenzione nel 1792 (sedendo tra i Montagnardi), fece parte del “Consiglio dei 500” nel 1795 e, infine, ricoprì il ruolo di deputato durante i famosi “100 giorni”, quando Napoleone ritornò dall’esilio all’Isola d’Elba.
Una volta restaurato il regno borbonico, Drouet visse sotto falso nome fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1824.